Progetto : Installazione artistica
Anno: 2023
Autore: Cosimo Veneziano
Prosegue la collaborazione con l’artista Torinese Cosimo Veneziano.La sua ultima installazione “L’acqua del 2000” è un progetto a cura di Lorena Tadorni. È stata realizzata nell’ambito di Art Site Fest, una rassegna dedicata alle arti visive, alla narrazione e alle nuove scritture, giunta quest’anno all’edizione numero dieci, dedicata ai temi della sostenibilità e del rapporto con l’ambiente naturale. L’opera è esposta presso Il Museo Nazionale della Montagna di Torino.
Il fulcro dell’installazione è una scultura con le fattezze di una testa di un uomo barbuto ispirata all’iconografia della Fontana del Po in piazza CLN a Torino, creata da Umberto Baglioni nel 1936. Baglioni, che realizzò anche la Fontana della Dora, scelse di rappresentare i due corsi d’acqua sotto forma di figure umane, rispettivamente un uomo per il Po e una donna per la Dora, creando due opere ormai parte dell’immaginario collettivo di tutti i Torinesi.
Cosimo Veneziano da sempre focalizza la propria pratica sullo sviluppo del disegno e della scultura in stretto legame con i luoghi. In questo caso, parte da queste suggestioni per creare un sistema di rimandi che convergono e si diramano dalla dalla scultura, immersa in un vaso di acqua colorata con pigmenti ceramici. L’opera è intesa come elemento “in progress” in cui l’artefice umano, paradossalmente, dopo il posizionamento nel vaso, non concorre pienamente alla sua definizione. Saranno gli eventi atmosferici a farlo: esposta alla pioggia e alle variazioni della temperatura, la scultura potrà continuare a essere immersa nel liquido o a essere svelata al pubblico grazie all’evaporazione. Tutto intorno, a ricoprire lo spazio di vetro del lucernario, una serie di sculture di ceramica con rielaborazioni di immagini della flora e della fauna del Po.
Con questa installazione, Cosimo Veneziano riflette poeticamente sulla crisi climatica che sta cambiando la morfologia del nostro territorio con effetti disastrosi, in stretta relazione con l’elemento morfologico del paesaggio che la ospita: l’affaccio diretto sul Po, che scorre inconsapevole proprio sotto la terrazza del Museo, e le montagne dell’arco alpino che si stagliano sull’orizzonte.
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